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Valutazione e Invalsi nell'interesse della scuola

In coincidenza col cambio di presidenza dell'Invalsi in questo mese sono state lanciate raccolte di firme e appelli pubblici, accompagnati da articoli sulla stampa, che hanno contribuito più al contrapporsi di schieramenti che a dare senso e corpo a un dibattito qualificato per il bene del sistema educativo del nostro Paese.

Di un confronto costruttivo e di una elaborazione di soluzioni sempre più soddisfacenti su temi così complessi ci sembra invece ci sia ancora assai bisogno, tanto che già un anno fa molte associazioni professionali della scuola, dei genitori e degli studenti (Aimc, Cidi, Fnism, Legambiente scuola e formazione, Mce, Proteo fare sapere, Per la scuola della Repubblica, Cgd, Uds, Rete studenti medi) si sono confrontate per mesi allo scopo di raggiungere una posizione comune su struttura e funzioni di un sistema nazionale di valutazione veramente efficace.

Il documento prodotto sottolineava che "l'esplicitazione dell'idea di scuola alla quale si intende fare riferimento" sia condizione indispensabile e "premessa ineludibile per la costruzione di un sistema di valutazione nazionale."

Nel documento si guarda a una valutazione come strumento di "valorizzazione, riconoscimento sociale della funzione della scuola, di cui si avverte l'esigenza per dare forza e sostanza a un patto intergenerazionale che promuova crescita, coesione sociale, sviluppo democratico."

Le associazioni erano allora d'accordo - e lo sono ancora oggi - sul fatto che una valutazione esterna è indispensabile, ma solo se si connota "come dialettica tra valutazione esterna ed autovalutazione, improntata a narrazione e cooperazione", tenendo conto "delle esperienze e degli interessi dei diversi soggetti che agiscono nella scuola dell’autonomia: non solo operatori della scuola, genitori e studenti, ma anche enti locali e realtà associative del territorio."

"Abbiamo bisogno di un sistema di valutazione condiviso, sostenuto da un patto tra tutti i soggetti coinvolti. È  questo un elemento dal forte valore politico."

L'obiettivo del contributo al dibattito sulla valutazione offerto dalle associazioni è stato quello di "condividere e sottoscrivere un impegno per promuovere nel nostro Paese un sistema di valutazione funzionale alla piena attuazione del diritto all'istruzione, che responsabilizzi i livelli istituzionali e i decisori politici, che attivi il coinvolgimento di tutti i soggetti che interagiscono con il sistema, che supporti le scuole nei processi di miglioramento."

Richiamiamo oggi l'attenzione sul documento interassociativo di un anno fa perché non vorremmo che nel Paese si scatenasse una competizione tra appelli opposti alla conquista della firma in più. Ci pare che il lavoro, lento e faticoso, tra soggetti portatori di interessi diversi sulla scuola abbia una qualità ed un significato che si colloca a tutt'altro livello rispetto a quello, pur legittimo, della raccolta di firme a mezzo web. Il cambio di presidenza dell'Invalsi deve essere solo il momento di avvio di un confronto e di una elaborazione che sono e saranno da costruire per dare alla nostra scuola forme di valutazione effettivamente efficaci e condivise.

Giuseppe Bagni 

presidente nazionale del Cidi

Roma 22 gennaio 2014

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