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Comunicato su Appello "La scuola che cambia il Paese"

Le trentadue associazioni firmatarie dell’appello “La scuola che cambia il Paese” hanno incontrato questa mattina un gruppo di parlamentari di Camera e Senato. Erano presenti in particolare alcuni membri della VII Commissione della Camera dei Deputati, che in queste ore è impegnata nell’esame del disegno di legge “Buona Scuola”.

È emersa la volontà della Commissione di cambiare profondamente il disegno di legge. La riformulazione dell’articolo 1 nella nuova versione richiama già in parte i contenuti dell’appello. Una vera autonomia scolastica infatti, come stabilito dal Dpr 275/99, è finalizzata tra i vari obiettivi a innalzare i livelli di istruzione e competenze delle studentesse e degli studenti, contrastare le disuguaglianze socio-culturali e territoriali, prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, individualizzare i processi di apprendimento e lo sviluppo dell’apprendimento permanente di tutti i cittadini. È ritenuta inoltre necessaria la valorizzazione del ruolo degli organi collegiali, con il rilancio del metodo cooperativo e della libertà d’insegnamento all’interno della comunità scolastica. I parlamentari intervenuti nel corso dell’incontro (on. Coscia, Rocchi, Fassina, Bocchino) hanno condiviso questo spirito. Ciò significa riformulare profondamente quanto previsto dal ddl sulla dirigenza che è in contrasto con la funzione cooperativa e partecipativa delle autonomie scolastiche.

I firmatari dell’appello “La scuola che cambia il Paese” ritengono che queste prime aperture siano il risultato della vasta mobilitazione in corso, che deve quindi proseguire per cambiare radicalmente il disegno di legge del governo.

A questo proposito, le associazioni chiedono alla Commissione, e al Parlamento tutto, di proseguire in quest’opera di profonda revisione del testo, in coerenza con gli obiettivi ormai fissati dall’articolo 1 e aprendosi al dialogo e al confronto con i soggetti che rappresentano il mondo della scuola, senza la cui partecipazione attiva non si potrà realizzare alcuna autentica riforma.

Riteniamo pertanto indispensabile una gestione dei lavori parlamentari che da un lato risponda all’esigenza di attuare dal prossimo settembre tutte le assunzioni programmate, l’istituzione dell’organico funzionale per l’autonomia scolastica e un piano pluriennale per la stabilizzazione dei precari, in modo da garantire il regolare avvio dell’anno scolastico con innovazioni condivise; e che d’altra parte permetta tempi di discussione certi, ma adeguati all’approfondimento e al confronto, su un tema cruciale come la scuola.

Le trentadue associazioni incontreranno di nuovo la prossima settimana i rappresentanti del Parlamento e del Governo, per sostenere le proposte indicate nell’appello “La scuola che cambia il Paese”.

Roma 28 aprile 2015

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