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RAV e scuola dell'infanzia

di Giuseppe Bagni

Il 30 di Novembre si è tenuto a Roma un incontro tra i rappresentanti dell’Invalsi (Dottor Paolo Mazzoli e la Dottoressa Cristina Stringher) e il Coordinamento Nazionale per le politiche dell’Infanzia e della sua Scuola. Al termine di tale incontro è stato pubblicato un comunicato stampa all’interno del quale si annuncia l’imminente “uscita” di un provvedimento che prevede un RAV specifico e la formulazione di un documento per la valutazione degli esiti per la Scuola dell’Infanzia. Entrambi gli annunci danno origine a delle perplessità.

Siamo totalmente d’accordo in merito alla necessità di un documento di valutazione per la Scuola dell’Infanzia.

Proprio per questo riteniamo assolutamente imprescindibile un coinvolgimento reale delle scuole e degli insegnanti nel processo che porterà alla sua stesura. Partendo, per esempio, da una rilevazione preliminare delle pratiche attualmente in atto nelle scuole. Questo per evitare scollamenti tra il documento e la scuola che lo dovrà ricevere e rendere operativo.

Sul RAV, invece, la questione è ben diversa. Dall’incontro tra Invalsi e Coordinamento è emerso uno scarso coinvolgimento della Scuola dell’Infanzia nella compilazione del documento all’interno dei Comprensivi e dei Circoli didattici. Quale può essere il rimedio a questa criticità emersa? La separazione della Scuola dell’infanzia con la creazione di un RAV speciale?

Più volte ci siamo espressi contro ogni “specializzazione” della Scuola dell’infanzia, e lo facciamo anche adesso. Il RAV è uno strumento nuovo; sta nelle cose che abbia bisogno di aggiustamenti e miglioramenti progressivi. Se c’è un problema, deve essere affrontato per quello che è, non ricorrendo a facili scorciatoie. La questione dei diversi gestori della Scuola dell’Infanzia (Stato, Comuni, Privati) non regge per giustificare la creazione di un RAV “a parte”: anche per gli altri segmenti d’istruzione esistono gestioni diverse da quelle statali (cambia solo la consistenza numerica) eppure nessuno ha sollevato la questione come origine di possibili difficoltà.

Finché la Scuola dell’Infanzia fa parte del sistema di formazione e istruzione di questo Paese in quanto elemento costitutivo delle istituzioni scolastiche (comprensivi e circoli) è dovere dell’Invalsi costruire strumenti (o affinare quelli già in essere) che consentano la partecipazione e il contributo di tutte le componenti, nessuna esclusa.

La creazione di un RAV speciale costituirebbe un passo importante (sia sul piano simbolico, sia su quello della prassi e del senso comune) nella direzione di una separazione e di un allontanamento della Scuola dell’Infanzia dal contesto della scuola così come delineata dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo.

Roma 22 dicembre 2015

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