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Proposte per una scuola che cambi il paese

Chi siamo

“La scuola che cambia il Paese” è una piattaforma che raccoglie 32 associazioni di studenti, insegnanti, genitori, forze sociali, sindacali e del terzo settore.

Ci siamo costituiti nella primavera del 2015, durante l’iter legislativo della “Buona Scuola”, per proporre una visione di cambiamento dell'istruzione pubblica italiana che abbia al centro i giovani e il loro futuro.

La legge 107/2015

Durante il percorso parlamentare della “Buona Scuola” abbiamo interagito con le VII commissioni di Camera e Senato, contribuendo a migliorare il testo iniziale. La scelta di approvare la legge senza un autentico confronto di merito con l'ampio dissenso espresso dal mondo della scuola, della cultura e della società civile ha impedito una conclusione condivisa.

Siamo quindi in campo perché siamo convinti che sia decisivo per il Paese innalzare i livelli di istruzione e di competenza dei cittadini e contrastare le gravi diseguaglianze socio-culturali e territoriali che condizionano gli esiti scolastici. Per questo proponiamo con questo documento alcune linee generali di cambiamento nell'ambito delle quali modificare l'impianto della legge 107/2015.

Nonostante l'investimento di risorse attivato con la Buona Scuola i firmatari dell'appello ritengono, infatti, che manchi una visione organica di riforma a medio-lungo termine per superare i limiti strutturali del nostro sistema formativo e raggiungere i benchmark previsti da Europa 2020. Non si prevede ancora un piano sistematico per ridurre le diseguaglianze e contrastare la povertà educativa, fonti di dispersione scolastica e insuccesso formativo. Si lascia spazio a processi di governance poco partecipativa e di competitività interna che poco hanno a che vedere con il mondo della scuola.

Quali prospettive per la legge 107?

Ci troviamo dunque in uno scenario certamente dinamico rispetto alle stagioni passate, ma pieno di interrogativi che riguardano l’impatto della legge 107 nelle realtà scolastiche. Inoltre la legge 107 attende di essere completata mediante le deleghe (ben nove) nelle mani del Governo. Deleghe per le quali crediamo sia imprescindibile un confronto vero del Governo con le parti sociali. In questo contesto, le associazioni di “La scuola che cambia il Paese” hanno a cuore il bene delle nostre istituzioni scolastiche e formative e dei soggetti che ogni giorno le abitano: studenti, famiglie, insegnanti, dirigenti e personale ATA.

Per questo rilanciamo la nostra azione, con il valore dell’unità nella pluralità dei nostri soggetti. Mettiamo in campo linee generali di trasformazione sulle quali intendiamo confrontarci con i decisori politici e alcune proposte concrete, sperando che possano essere d’aiuto alle istituzioni scolastiche e formative in questo periodo di non facile transizione; ci apriamo nuovamente al confronto con i parlamentari che avranno il compito di visionare i decreti delegati proposti dal Governo – ma anche con lo stesso Ministero dell’Istruzione, con cui non abbiamo avuto occasione di confrontarci come soggetto unitario durante i mesi del dibattito parlamentare.

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