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LA PROGETTAZIONE A RITROSO DI WIGGINS E McTIGHE. Una proposta da esplorare nel ‘bene’ e nel ‘male’

La progettazione a ritroso di Wiggins e McTighe.
Una proposta da esplorare nel ‘bene’ e nel ‘male’

Giuseppe Bagni, Carlo Fiorentini

Nella scuola italiana, come le più svariate ricerche degli ultimi dieci anni hanno confermato, continua ad essere prevalente la modalità tradizionale trasmissiva e nozionistica di insegnamento, nonostante che le norme fondamentali della scuola prescrivano, a partire dall’avvio dell’autonomia scolastica, un’impostazione completamente diversa, di tipo problematico, che prevede un ruolo attivo da parte dello studente nel processo di costruzione della conoscenza. Quali spiegazioni possono essere date per questa drammatica situazione? Fra le tante, quella più importante è il tipo di politica ministeriale di questi ultimi vent’anni, dove quasi tutti i governi che si sono succeduti hanno voluto fare una loro riforma della scuola, che modificava o annullava quella precedente. Il risultato di questa politica scriteriata è una scuola con minori risorse di venti anni fa, e con molti aspetti significativi della qualità del sistema irrisolti. Fra i tanti, è emblematico quello della formazione iniziale degli insegnanti, dove siamo, con il governo attuale, ritornati a venti anni fa, prima delle SSIS.

Noi pensiamo, tuttavia, che un ruolo importante nel determinare questa situazione di disorientamento sia stato svolto dal permanere, nel mondo universitario, di posizioni antitetiche ma convergenti nei risultati: fra chi continua a considerare le discipline come il fine della formazione e chi pensa di risolvere il nodo fondamentale della mediazione pedagogico-didattica con didattismi, con tecniche di vario tipo, con passe-partout applicabili a qualsiasi disciplina di qualsiasi livello scolare, con il risultato, da parte di entrambe le posizioni, di conservare lo status quo nella scuola.

Da quindici - vent’anni la maggioranza degli esperti di didattica generale ha fatto propria la proposta pedagogico didattica della progettazione a ritroso, e anche Le linee guida del MIUR del Piano per la Formazione dei docenti 2016-2019 contengono un’indicazione per la formazione degli insegnanti alla “programmazione a ritroso”. Constatando una grande debolezza in queste proposte (Bagni, Fiorentini 2018), abbiamo avuto l’esigenza di capire se essa fosse dovuta ad una interpretazione riduttiva e banalizzante o dipendesse da gravi limiti della proposta originaria. Abbiamo conseguentemente analizzato con attenzione la proposta originaria leggendo i due volumi di Wiggins e McTighe Fare Progettazione, quello teorico e quello pratico. Ci siamo trovati di fronte a una proposta a nostro parere contraddittoria, con molte considerazioni preziose e con proposte didattiche inefficaci o inconsistenti. In questo contributo cercheremo di darne conto, riportando ampie citazioni tratte soprattutto dal primo volume, parafrasate il meno possibile proprio per farne cogliere direttamente la rilevanza sia in positivo sia in negativo.

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