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Legge 107, delega sulla Formazione iniziale

Considerazioni e proposte

 

Scopo del documento è quello di cercare di delineare, in vista della emanazione prossima dei  Decreti Delegati attuativi della riforma, quale potrebbe essere la modalità di collaborazione U/S, che riteniamo indispensabile, nella formazione iniziale dei docenti  e quali potrebbero essere le caratteristiche e le funzioni di un soggetto co-formatore proveniente dal mondo della Scuola.

La formazione iniziale e l’accesso nei  ruoli di docenza sono presenti  nella legge 107/15 nei commi  180, e 181. Il comma 180 delega il governo ad adottare entro diciotto mesi dall’entrata in vigore della legge decreti legislativi relativi al riordino e semplificazione in materia d’istruzione. Nel comma 181, punto b), si indicano i principi e i criteri ai quali si devono attenere le norme relative alla formazione iniziale e l’accesso nei ruoli della docenza. Le indicazioni date riguardano i docenti della scuola secondaria.

Con la Legge 107/15 si vuole introdurre un sistema unitario e coordinato che comprenda sia la formazione iniziale dei docenti, sia le procedure per l’accesso alla professione, affidando i diversi momenti e percorsi formativi alle università o alle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e alle istituzioni scolastiche statali, con una chiara distinzione dei rispettivi ruoli e competenze in un quadro di collaborazione strutturata.

Precisiamo subito che l’impianto generale è condivisibile, in quanto evita il doppio concorso per i futuri docenti e avvia un processo che porta all’assunzione a tempo indeterminato, in modo convincente. Si vede un’analogia con l’inserimento nel mondo del lavoro “a tutele crescenti”, che è apprezzabile. In questo modo, almeno sulla carta, s’intende risolvere il problema del precariato, della trafila delle supplenze senza la certezza del conseguimento del ruolo.

Bisognerà cercare però di evitare che in questo iter si riproponga lo schema che vede la teoria (le discipline) affidate all’università e la pratica (l’insegnamento in classe) affidato alla scuola. Questa scissione teoria/prassi abbraccia modi di concepire la cultura a livelli profondi e consolidati. Pensiamo che abbia già prodotto danni evidenti nella società e nel modo di concepire l’educazione e la professione insegnante pertanto non possa essere riproposta. Si propone di articolare la formazione per il conseguimento del Diploma di Specializzazione nei seguenti ambiti: quello della formazione antropo-psico-pedagogica, quello disciplinare con particolare riferimento alle didattiche disciplinari  e quello dei laboratori didattici. 

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