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NON POSSIAMO DARCI PACE SE TUTTO INTORNO A NOI È GUERRA

NON POSSIAMO DARCI PACE SE TUTTO INTORNO A NOI È GUERRA
Simonetta Fasoli

Non riesco a darmi pace, rivedendo l'immagine di quel corpicino senza vita, avvolto in panni, tenuto tra le braccia del padre, vegliato dalla madre, di un bambino di soli otto mesi morto assiderato a Gaza. 
Un "presepe" tragico, che ci inchioda ai nostri riti natalizi di insopportabile stucchevolezza.

Un'immagine della condizione radicalmente esposta delle infanzie, di ogni infanzia, che mette in questione tutte le nostre più o meno dotte riflessioni su cosa sia "educare l'infanzia". Non possiamo neanche nominare l'educazione, senza sentirci interpellat* dalle reali condizioni in cui versano bambin* colpevoli solo di essere nati in un posto del mondo piuttosto che in un altro risparmiato (fino a quando?) dalla devastazione della guerra. 

Sono una donna di scuola che ha fatto dei temi dell'educazione non solo un "mestiere" ma un impegno militante. E non voglio darmi pace di fronte a questi scenari orribili, restare al riparo delle vite  ingiustamente troncate, ben "protetta" dai miei "saperi" che sanno di fuga.

Roma 12 dicembre 2025

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