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BUON ANNO SCOLASTICO

Care ragazze e cari ragazzi, bambine e bambini.

Siete tornati in classe col sanificante nello zaino e la mascherina sul viso, ma l'importante è che ci siate tutti e tutte, uno accanto all’altra.
Avete ripreso ad andare a scuola con la speranza che a nessuno di voi tocchi di attenderla di nuovo in cucina, o in cameretta ancora in pigiama, consegnata a domicilio come un pacco del corriere.

Vi vestirete per piacervi e per piacere agli amici che ritroverete e ai nuovi che potrete conoscere. La scuola per gli adolescenti comincia prima dell’orario ufficiale e finisce ben dopo l'ultima campanella; nei minuti dell’attesa e poi dei saluti fuori del portone dove fioriscono i sorrisi e si coltivano i legami.

State affrontando un momento con molte difficoltà; un'esperienza che a nessuno di noi è toccato vivere alla vostra età. E ci ricordiamo bene quante cose importanti ci si dicono senza bisogno delle parole, ma con il solo essere corpo a corpo.

Non siete gli stessi di qualche mese fa, oggi avete molta più consapevolezza su cosa rappresenta per voi la scuola, compresa la sua routine che scandisce come un metronomo il vostro tempo.

Ripartite da lì, da questa scuola che avete imparato a cercare e perfino a desiderare.
Chiedeteci di farla al meglio; chiedeteci di farvi sentire protagonisti. Lo potete essere anche in queste condizioni difficili e renderlo possibile è il nostro compito.
Se vi sembra che la mascherina vi nasconda voi potrete comunque scoprire chi siete. È questione solo di tempo e di una scuola bella che vi aiuti.

Anni fa nel mio laboratorio di chimica un alunno stava cancellando una frase che aveva scritto sul banco di porcellana: ogni bambino nasce gemello, quello che è e quello che vuole essere. 

Bella frase, con quell’immagine dello sdoppiamento che rende conto della difficoltà di immaginare il proprio futuro e decidere cosa si vuol essere da grandi.
Ascoltatemi: non lo decidete. Soprattutto non permettete a nessuno di deciderlo per voi. Probabilmente troverete qualche cattivo maestro pronto a dirvi cosa potete essere da grandi: non ascoltatelo. Scoprite da soli cosa volete essere.

Accettate la fatica che si fa nello scoprirsi piano piano attraverso lo studio, e chiedete alla vostra scuola di farvi provare tutti i panni degli adulti per vedere in quali vi trovate più a vostro agio, come se fosse l’armadio della mamma e del papà.
E ricordate di aver molta cura del vostro gemello, quello che volete essere.
Se non ha ancora i lineamenti molto definiti non fa niente, li avrà col tempo. Intanto fatelo stare in classe: che studi e cresca anche lui. 

Se non avrete fretta e ci metterete l'impegno e tutta la vostra energia, un giorno vi capiterà di voltarvi verso il vostro gemello e finalmente vi accorgerete di quanto adesso vi somigliate.

Giuseppe Bagni

Roma 14 settembre 2021

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