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BENIAMINO BROCCA, UN COMPAGNO DI VIAGGIO PER UNA SCUOLA DEMOCRATICA

BENIAMINO BROCCA
UN COMPAGNO DI VIAGGIO PER UNA SCUOLA DEMOCRATICA

di Domenico Chiesa

 

Il 25 settembre è mancato Beniamino Brocca.

Nella sua vita l’impegno nel fare scuola come maestro e come direttore didattico ha incrociato una visione politica di scuola democratica e una ricerca pedagogica rivolta al cambiamento. Tenere in una cornice coerente tali piani di pensiero e di azione, su cui si determina la qualità della scuola, rende quello di Beniamino Brocca un contributo importante nel segnare il periodo storico dalla seconda metà degli anni settanta alla prima parte degli anni novanta.

È stata una fase storica che ha rappresentato una forma nobile di “consociativismo sociale” (nell’accezione di A. Lijphart) e ha sorretto una proficua fase di cambiamento. Per la scuola questo tempo di concertazione è stato molto più di una semplice tecnica di mediazione e di compromesso tra aree politiche diverse.

Nello sviluppo del processo in cui si sostanziava la scuola della Costituzione, avviato con l’estensione dell’obbligo scolastico nella scuola media unica, era necessario il contributo attivo e sinergico di tutti gli orientamenti ideali e culturali del cosiddetto “arco costituzionale”.

Si realizzò attraverso una virtuosa collaborazione della “politica” con il mondo accademico e le forme associative con cui la scuola raccoglieva il pensiero e l’iniziativa dei suoi protagonisti. Le grandi associazioni degli insegnanti diventarono co-protagoniste della costruzione di un progetto istituzionale e nel sostenere coerenti pratiche scolastiche: la legge 517/77 che rappresenta la svolta sull’integrazione, sulla programmazione e sulla valutazione, i nuovi programmi della scuola media (1979), la legge sul riordino della scuola elementare (n. 148/90) riuscendo a mantenere l’esperienza del tempo pieno, i nuovi orientamenti per la scuola dell’infanzia (1991), le ricadute sulla scuola della legge 104/92, i piani di studio e i programmi della Scuola Secondaria Superiore (1994). 

Beniamino Brocca ha accompagnato, da parlamentare e da Sottosegretario, il cambiamento di quei decenni valorizzando, come compagno di viaggio, il mondo associativo della scuola.

È da compagno di viaggio per una scuola democratica che lo ricordiamo; un accompagnarsi tra diversi in grado di riconoscersi, rispettarsi, con la capacità di collaborare per obiettivi comuni.

In particolare nei lavori della commissione ministeriale che ha elaborato il cosiddetto “Progetto Brocca” è stata superata la dimensione del compromesso e si è raggiunta una sintesi culturale e progettuale in cui tutti si sono riconosciuti.

Sullo sfondo c’è stata una comune visione del fine della scuola: «una istituzione chiamata a svolgere il compito arduo e nobile di incrementare il potere intellettuale e morale delle giovani generazioni attraverso la trasmissione delle conoscenze e l’elaborazione della cultura[1]».

C’è stata una comune lettura del nostro mestiere: «…L’autorevolezza del maestro sta nel permettere che l’allievo riponga nelle stanze della vita i suoi bisogni, le sue inquietudini, le sue speranze… nella libertà e nella responsabilità a misura della maturità conquistata[2]».

 

Roma 1 ottobre 2024

 

 


[1] Beniamino Brocca, dall’intervento alla Conferenza Nazionale sulla Scuola (1990)

[2] Beniamino Brocca (a cura di), Il futuro della scuola, Laterza, Bari, 1995

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