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Motivare alla formazione

Motivare alla formazione

Rossana Nencini

Uno dei contributi fondamentali che l’azione di sistema Laboratori del Sapere Scientifico  della Regione Toscana ha dato alle scuole che vi hanno potuto aderire, è senza dubbio la possibilità di attivare all’interno della scuola un’eccellente azione di formazione in servizio che si distingue in modo rilevante dalla formazione in servizio finora generalmente rivolta ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado. La storia del mio istituto, Istituto Comprensivo di Barberino Mugello, ne è, a mio parere, una testimonianza significativa.  La formazione in itinere degli insegnanti, (ovviamente di coloro che volontariamente, prima della legge 107, hanno voluto aderirvi), è stata, ed è generalmente affidata a docenti universitari, pedagogisti, psicologi, esperti DSA e negli ultimi anni, con sempre maggiore frequenza, ad esperti informatici. Figure, queste, caratterizzate spesso da alti livelli di specializzazione nei propri settori di intervento, ma altrettanto spesso tremendamente distanti dalla complessità del fare scuola quotidiano. Complessità, del resto, così poco riconosciuta da ritenere che un disciplinarista possa trasformarsi quasi per caso in un esperto di didattica della disciplina, che qualche lezione da manuale di pedagogia possa contribuire ad innovare l’insegnamento nei vari ambiti, oppure che qualche corso di formazione sulla comunicazione o la relazione di gruppo possa modificare davvero la relazione con i propri allievi nell’azione quotidiana dell’insegnare.
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Scandicci, 21 gennaio 2017