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CARA ADRIANA

di Alba Sasso

È arrivata all’improvviso, ieri pomeriggio, la notizia della scomparsa di Adriana Tocco. Una grande tristezza, un grande dolore. Ho pensato alla sua bella, grande famiglia, ai suoi amici, ai tanti che l’hanno conosciuta e stimata e che non hanno potuto fare a meno di volerle bene.

Era una gran donna Adriana, di grande cultura, di grandi interessi e curiosità, di grandi capacità  politiche e organizzative. Di grandi passioni. Intrecciava serietà e allegria nel lavoro, con la battuta sempre pronta a rendere lieve ogni situazione.

Quando partì la strana avventura del Cidi ( l’espressione è di Bice Chiaromonte ), Adriana fu tra i primi, insieme a Bari, a costituire il Cidi a Napoli. Poi se ne avviarono  altri, che andarono a formare quella prima segreteria nazionale, presieduta  da Luciana Pecchioli.

Erano gli anni ‘80 e nacque in quella stagione tra  noi, in quella segreteria, una grande, profonda amicizia e insieme una grande comunità di intenti. Avemmo la capacità e la tenacia  di trasformare temi, cosiddetti “per addetti ai lavori”, in temi di riflessione su una cultura della scuola che fosse adeguata al cambiamento d’epoca. Tema ancora oggi irrisolto.  E penso, tra gli altri,  al convegno che si tenne a Napoli, aperto appunto da Adriana sul tema ‘La cultura della scuola e la contemporaneità.

Perché per Adriana, come per molti di noi, era quella del Cidi un’impresa politica,  prima ancora che culturale. E  il  tema che ha accompagnato il suo impegno democratico in qualsiasi attività  abbia svolto è appunto quello dei diritti, potrei dire del “diritto ad avere diritti”. Quello a un’istruzione di alta qualità per tutti -che nessuno resti indietro-, quello alla dignità per ogni individuo -in qualsiasi luogo si trovi-, che ha caratterizzato il suo grande impegno, come  garante dei detenuti in Campania.

Una vita, la sua, vissuta nel segno di un impegno convinto e generoso, circondata da stima e da affetti, ma segnata anche da terribili dolori.

Ripercorro con la memoria  il tempo lungo della nostra bella amicizia. Scherzavamo Adriana e io sul fatto che fossimo gemelle stellari, nate lo stesso giorno: l’otto di marzo. E ogni anno facevamo a gara a chi telefonava per prima. Cara Adriana, amica mia, anche questo mi mancherà . Che la terra, davvero, ti sia lieve.

Roma 18 agosto 2017

 

Ricordo del Cidi di Napoli

 

 

 

 

 

 

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